Data pubblicazione: Apr 20, 2013 3:0:11 PM
La riduzione del consumo del sale nell’alimentazione per migliorare la salute della popolazione è uno degli obiettivi fissati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nell’ambito delle strategie di prevenzione della diffusione delle malattie croniche. I dati acquisiti grazie al progetto “Minisal” del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Salute hanno evidenziato come il consumo di sale nella popolazione italiana sia ancora notevolmente superiore a quanto raccomandato dall’OMS (ovvero meno di 5 grammi al giorno), con valori medi di 12 grammi per gli uomini e 9 grammi per le donne. Inoltre i soggetti ipertesi consumano solo un 1 grammo al giorno in meno della media della popolazione, contrariamente alle raccomandazioni che invitano gli ipertesi a ridurre decisamente il consumo di sale. Nei bambini il consumo di sale aumenta progressivamente con l’età attestandosi su valori elevati già all’età di 9 anni (8 grammi al giorno).
Pertanto si ricorda che per contribuire a ridurre l’apporto di sale nella nostra alimentazione quotidiana occorre porre attenzione non solo al sale da cucina, ma anche agli alimenti che ne contengono in maggiore quantità. Quindi alcuni consigli pratici sono:
limitare il consumo di sale da cucina, aggiungendolo in modeste quantità (un cucchiaino al giorno) solo ai cibi in fase di preparazione e non sui cibi già cucinati. Preferire il sale iodato.
non mettere la saliera in tavola;
non eccedere nel consumo di dadi e preparati per brodo, avendo l’accortezza di scegliere tra quelli a basso contenuto di sodio (-30%);
limitare ad un uso occasionale le salse (soia , ketchup, senape…);
non eccedere nel consumo di prodotti da forno come pane (sostituirlo con pasta o riso, o provare a consumare il pane senza sale, es. pane toscano), pizza, grissini, crackers, fette biscottate, scegliendo quelli con meno sale;
limitare ad un consumo occasionale gli snack salati ed i prodotti in salamoia (patatine, noccioline, pistacchi, olive…) o sotto sale (acciughe, merluzzo);
limitare il consumo di salumi ed insaccati e carni in scatola ed affumicate;
limitare i formaggi stagionati preferendo quelli freschi, meno ricchi di sale (ricotta, fiocchi di latte, mozzarella);
preferire prodotti freschi o surgelati, non manipolati dall’industria (zuppe o pietanze pronte, paste ripiene, tonno in scatola...);
abituarsi ad insaporire i cibi con spezie ed erbe aromatiche (alloro, basilico, rosmarino, pepe, curry, limone…);
limitare il consumo di bibite, prestando attenzione all’etichetta in quanto spesso contengono sali di sodio (benzoato, citrato…);
abituarsi a leggere sempre le etichette dei prodotti in modo da scegliere dove possibile quelli con meno sale.